Se seri arrivato qui è perchè non sai quale potenza richiedere al tuo fornitore di #EnergiaElettrica. Come si calcola e da cosa dipende?
Spesso si fa l’errore di delegare una persona non competente, come il classico elettricista, per il calcolo della potenza e quindi chiedere il contratto in base a quel numero “magico” fornito. Non si fa così! Non si deve delegare a personale il cui compito è installare apparecchiature elettriche perchè le competenze necessaria per risolvere il vostro dubbio sono diverse.
Nei casi semplici la potenza si calcola con la somma delle potenze contemporanee. Si prendono i centri di consumo, con la loro potenza nominale (di targa), si sommano quelli che contemporaneamente potrebbero funzionare, infine si aggiunge un 10% di tolleranza.
Sul contratto troverete due voci sotto la voce “TIPOLOGIA DI CONTRATTO”:
- Potenza contrattualmente impegnata X,0 kW (esempio 3 kW)
- Potenza disponibile X,0+10% kW (esempio 3,3 kW)
La potenza disponibile è il livello di potenza indicato nel contratto e rappresenta il limite massimo di potenza che possiamo assorbire dalla rete elettrica. Il superamento di questa soglia (esempio 3,3 kW) comporta lo stacco dell’interruttore del conttatore.
La potenza che si assorbe dipende sia dalla potenza realmente assorbita dal centro di consumo (come un elettrodomestico) ma anche dal comportamento, ovvero da quanti centri di consumo vengono utilizzati contemporaneamente.
Nel contratto si possono ottenere contratti con scatti da 0,5 kW per “vestire” meglio il profilo reale dei consumi energetici, per l’utenza monofase (fino a 6 kW). Ne contratto in trifase lo scatto avviene a 1 kW alla volta.
Potenza | Esempi Centri di Consumo uso Domestico |
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1,5 kW | Monolocali sprovviste degli elettrodomestici comuni
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3 kW | Utenze domestiche standard ha 3 kW
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4,5-6 kW | Utenza con centri di consumo speciali come più condizionatori, congelatore, scaldabagno…
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Più di 6 kW | Casi particolari con apparecchiature elettriche specifiche
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Precedentemente all’introduzione della Tariffa TD, entrata in vigore a partire dal 2017, la scelta del livello di potenza e la tipologia di contratto incidevano sui costi in bolletta.